Omologazione non richiesta

La pagina deve essere bianca e il segno scuro. L'idea deve contenere un sogno che sconfini nella passione, la memoria deve avere il coraggio di esistere. Il blogger deve credere di possedere la scrittura: solo così i segni sulla pagina vivranno più a lungo di lui.

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Località: Sicilia, Italy

Scrissi molto e a lungo. Inutilmente poi ho atteso risposte che non arriveranno mai. Scrivo ancora per ricordarmi d’esistere e fermare il suo sapore. Ho deciso di lasciare visibili tutti i commenti, sono parte del blog.Non riuscirò mai a conciliare l’inconciliabile e non c’è più tempo comunque: attraversare tante vite e tanti territori mi ha arricchito e spogliato allo stesso tempo ed io sono siciliano, quando rido ho dietro l’ombra della morte e dell’inutilità, se piango lo faccio di nascosto davanti al mare, l’unico interlocutore assoluto che conosco. Sono figlio dell’ alta borghesia colta palermitana, cresciuto a pane e letteratura, ad urla e silenzi, a scirocco e nebbie lombarde, a Mozart e beat generation: per lungo tempo ho creduto che fosse possibile vivere tutte queste sinapsisenza strappare la tela della mia vita. E’ una menzogna. OMOLOGAZIONE NACQUE NEL 2008 questa era il suo incipit e questo il suo template originale. Resterà tale, è una questione di affetto.

mercoledì 1 ottobre 2025

FOEMINAE -

Tutti si dicono slegati e infastiditi dalle ricorrenze “per forza”, dalle feste inutili e convenzionali che non ossequiano e non premiano altri che i ristoratori o i fiorai: vale per la festa del papà e per quella della mamma, vale ancora di più per quella delle donne. In Sicilia ho capito alcune cose importanti e altre le ho definitivamente eliminate dal mio bagaglio esistenziale. Le idee e le sensazioni cresciute con me negli anni dell’adolescenza in sella ai pedali di una bicicletta tra i filari di pioppi della bassa padana sono diventate forti e chiare dopo aver riattraversato lo stretto. Ho amato, profondamente e senza alcun ricambio: è l’unico modo per diventare uomini. 
Comprendere ad un certo punto della propria esistenza che ognuno è solo e che la fragranza di una donna è solo un meraviglioso dono fugace e non prevede appartenenze di sorta. Una ragazza è solo sua, mai apparterrà a nessuno: il legame sessuale è solo una parentesi che ha un senso in una dimensione di libertà. Le donne non ci appartengono perché dividono un coito con noi, questa è un’idea che dalle mie parti è giunta tardi ostacolata dai profumi d’oriente. Le donne sono l’umanità, il tramite unico per il nostro restare su questo pianeta, il nostro unico futuro biologico; fuori da questo contesto non hanno sesso e restano esseri come tutti, intelligenti o stupidi, interlocutori reali, squisiti archetipi a volte di quanto di più alto e nobile l’umanità possieda e insieme assioma funesto di bassezze e crudeltà senza fine. Esseri umani con diritti e doveri come tutti dovremmo averne. Le curve sinuose con cui esse disegnano il loro cammino sulle nostre strade sono una provocazione continua alla nostra intelligenza mal costruita, l’occasione, spesso fallita per molti di noi, per superare d’intuito l’aspetto esteriore delle cose e amare veramente l’essenza. Le donne sono una magia che di volta in volta molti di noi sciupano accontentandosi di mediocri spettacoli di prestigio: in verità temiamo il grande incantamento e il senso di perdizione che esso porta con sé. 
Così stupriamo invece di amare, limitiamo invece di liberare, ci comportiamo da maschi e abbiamo solo femmine mentre dovremmo essere uomini e confrontarci con le donne. Pensavo queste cose confusamente a sedici anni dentro un liceo o passeggiando in piazza del Duomo a Milano, sono diventate chiare con un diamante ormai volgendo lo sguardo sul golfo di Palermo in un giorno d’inverno, attendendo l’ennesima primavera.

giovedì 25 settembre 2025

Onu, un fallimento totale

Il diritto di veto: è la resa permanente ai prepotenti, è l'ONU attuale 
Cinque paesi possono bloccare qualsiasi decisione: USA, Russia, Cina, Francia, UK. Così la Russia massacra l’Ucraina e nessuno può fermarla. 
La Cina tiene milioni di uiguri nei lager e l’ONU sta zitto. 
L’Iran impicca donne e dissidenti, tanto c’è sempre un veto pronto a proteggerlo. Le dittature dominano l’Assemblea Generale Ogni Stato ha un voto, ma la maggioranza sono regimi o autarchie. Risultato di questi ultimi mesi? Israele diventa il punching ball preferito, con più condanne di tutte le vere dittature messe insieme. Perché? Perché fa comodo agli oppressori mascherarsi da “paladini dei diritti” quando la vittima è ebrea. 
Genocidi? L’ONU li guarda in TV Rwanda 1994: 800.000 morti. L’ONU sapeva. Ha lasciato fare. Srebrenica 1995: 8.000 musulmani bosniaci massacrati sotto la “protezione ONU”. Darfur: anni di massacri ignorati. Siria: oltre 500.000 morti, l’ONU che fa? Verbali e indignazione da salotto. Le missioni di pace che portano guerra e abusi Dal Congo ad Haiti: soldati ONU accusati di stupro, sfruttamento sessuale, traffico di armi. In Libano, Hezbollah si è riarmato sotto il naso dei caschi blu. In Mali, le missioni sono scappate lasciando spazio ai jihadisti. 
Il Consiglio dei Diritti Umani altro non è che una barzelletta planetaria: Venezuela, Cina, Iran, Cuba, Russia: tutti membri di un consiglio che dovrebbe difendere i diritti umani. È come affidare la sicurezza di un quartiere a una gang di mafiosi: chi urla per i diritti è chi li nega ogni giorno. Corruzione e truffe sistemiche ci sono decine di esempi sotto gli occhi. Il programma “Petrolio in cambio di cibo” in Iraq? Una delle più grandi truffe della storia: miliardi finiti a Saddam e ai suoi amici. Dall’UNESCO al WFP, le accuse di sprechi, tangenti e nepotismo sono cicliche. Una mangiatoia globale per burocrati strapagati. Ucraina 2022: la prova definitiva del fallimento. La Russia invade. L’ONU convoca riunioni. La Russia mette il veto. E tutti tornano a casa. Nessuna forza d’intervento, nessuna deterrenza, nessuna soluzione. Solo dichiarazioni da operetta mentre Putin bombarda. L’ONU è una carcassa di cartone. Un teatrino di regimi, incapace di garantire la pace, inefficace sui genocidi, complice nei diritti umani. Serve una nuova alleanza: la Lega delle Nazioni Libere, per chi la libertà la pratica, non la calpesta. Basta giocare a Risiko con i dittatori al tavolo.